
Come rinnovare due sedie vintage
Rinnovare due sedie vintage ed un pouf. Storia di un amore.
Circa un anno fa ho trovato queste due sedie vintage al mercatino dell’usato, uno dei miei posti preferiti quando si tratta di fare shopping. Le adoro, soprattutto in inverno sono perfette per scaldarci davanti alla stufa: sono comode, solide, robuste. L’unica pecca: il tessuto damascato rosa e bianco. Non potevo resistere, dovevo intervenire. Così, dopo un anno di riflessione in cui ho meditato profondamente sul da farsi, mi sono lanciata. Ho deciso di rifoderarle da zero, liberandomi per sempre del damascato panna&fragola in favore di una tinta piĂą sobria.
Ho deciso di farne una alla volta, per avere sempre un riferimento nel caso mi fossi dimenticata l’ordine dei passaggi.
Ecco cosa è successo:

Ah, quasi dimenticavo: le sedie sono subito diventate proprietà di Merlino. A giudicare da queste immagini, la vita da coniglio non è tanto male, che dite?
Comunque: armata di cacciaviti, pinze, tè caldo, e animata da una buona volontà quasi folle, mi sono messa al lavoro staccando una ad una le graffette che fissavano il tessuto alla struttura in legno della sedia. Ed erano tante. Tantissime.
Una volta intrapreso questo cammino scellerato, non potevo piĂą tornare indietro: con l’aiuto del biondino e della sua forza bruta ho praticamente aperto l’anima della sedia.
E’ stato molto affascinante scoprire come è fatto un oggetto artigianale, notare la sapienza con cui è stato costruito.
Un po’ come aprire un forziere del tesoro.Â
Ho tenuto tutti i pezzi di tessuto che ho staccato, così da poter tagliare il nuovo tessuto esattamente della forma giusta.
Le due sedie a confronto: inizia giĂ a notarsi un bel cambiamento!
Ovviamente questo era solo l’inizio: la parte davvero divertente è stato scegliere un nuovo tessuto!
L’arredatrice di interni che è in me è stata ben felice di questo passaggio. Una volta sul posto, io avrei optato per un velluto verde salvia che era la fine del mondo. E’ un po’ che mi piacciono molto i colori polverosi: carta da zucchero, verde salvia, rosa antico. Ma, naturalmente, alla fine siamo scesi a compromessi scegliendo un colore che non piacesse solo a me (a quanto pare a mio marito il verde salvia proprio non va giĂą). Così la scelta è ricaduta su una ciniglia color ottanio, comunque meraviglioso, intenso, elegante.
Ne ho calcolati 3 metri, considerando che dovrĂ bastarmi per ricoprire due sedie, un pouf e magari per cucire uno o due cuscinetti.
Prima di riposizionare la fodera ho carteggiato le gambe della sedia per rimuovere quel color mogano-verniceanni50.
Il risultato mi piace da impazzire!
A questo punto ho tagliato tutta la cimosa dal tessuto e ho realizzato la coda di topo da inserire tra le cuciture della fodera: per farlo ho cucito un cordoncino nella cimosa piegata a metĂ .
PiĂą facile a farsi che a dirsi:
Dopo aver cucito la coda di topo e aver assemblato le varie parti della fodera, è giunto il momento di passare all’artiglieria pesante: la sparachiodi. Dopo aver tolto una quantitĂ mostruosa di graffette, ecco il momento di rimetterne altrettante.
E’ il cerchio della vita: togli la cera, metti la cera.
Prima ho fissato la seduta, poi lo schienale davanti. Ho fissato poi la coda di topo tutto intorno:

Alla fine, ho cucito a mano lo schienale dietro fissandolo alla coda di topo:
Merlino è rimasto un po’ confuso: ma si è presto ripreso saltando sulla sedia per decidere se gli piace ancora o no!
Messe vicine le due sedie vintage sembrano provenire da due epoche diverse!
Il pensiero di dover affrontare anche la seconda sedia mi crea qualche ansietta, ma con calma toccherĂ anche a lei (ed al piccolo pouf)
Qui, la sedia accanto al tavolino altrettanto vintage che come lei ho pescato al mercatino dell’usato.
Sono innamorata!
Penso che inizi a sentirsi l’aria di primavera, e che un bel restyling sia il modo perfetto per celebrarla!
Anche voi vi divertite a dare nuova vita ai vecchi oggetti? Siete frequentatrici dei mercatini dell’usato?
A presto con aggiornamenti dal mondo delle sedie vintage!
M.
Appassionata di cucito e arti tessili, aspirante minimalista. Mi piace fare le cose a modo mio…possibilmente a mano!
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