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Il nostro viaggio in Islanda – pt 2

Continua la nostra avventura in Islanda!

Kirkjufell
Stykkisholmur

A Stykkisholmur ho lasciato davvero un pezzo di cuore. Tra le altre cose, lì abbiamo trovato il vento più forte che avessimo mai provato in vita nostra, così forte che si faceva fatica a stare in piedi!

L’Islanda è quel paese in cui, mentre passeggi sulla spiaggia ti trovi di fronte un enorme roccia coperta di guano e pensi che non hai mai visto niente di più bello.

Camera con islandese incluso

L’Islanda è famosa per le sue terme naturali…che lo dico a fare.

Godafoss
Gita sul lago Myvatn

Parliamo dei funghi. Non li abbiamo raccolti perchè ci dispiaceva (inoltre è vietato)…ma io non avevo mai visto dei funghi così grossi in vita mia!

Myvatn

Jökulsárgljúfur è un enorme canyon scavato dall’acqua della cascata Dettifoss
Dettifoss
Per avere un’idea delle dimensioni…riuscite a vedere le persone in piedi su quelle rocce a sinistra della cascata?

Nonostante molti tour a pagamento, siamo riusciti ad ammirare le pulcinelle di mare nel loro habitat senza spendere un centesimo. Non pensavo di riuscire a vederle così facilmente, è stata una bella sorpresa. Ce n’erano a centinaia! Sono dolcissime e un po’ goffe all’apparenza, ma a giudicare dalla quantità di pesciolini che riuscivano a pescare forse non lo sono poi così tanto!

Altra cosa che non posso non menzionare sono le pecore. In Islanda ci sono più pecore che persone, e molte di queste pecore ti odiano, e faranno di tutto per farti andare fuori strada. Ad esempio tagliarti la strada correndo come pazze, o piazzandosi in mezzo alla strada e guardarti con aria belligerante. Ma noi gli vogliamo bene lo stesso, perchè grazie a loro abbiamo dei bellissimi maglioni di lana islandese…e così non ne abbiamo messa sotto neanche una.

Paesaggi surreali costellano l’Islanda

Un luogo in cui il più grande ghiacciaio d’Europa, il Vatnajokull, si incontra con l’oceano dando vita a una laguna piena di iceberg: Jokulsarlon.

Jokulsarlon

Tra gli iceberg abbiamo visto due o tre foche che nuotavano fregandosene delle decine di turisti che le osservavano meravigliati: l’atteggiamento vincente delle foche islandesi mi piace un sacco.

La laguna di Jokulsarlon si incanala in un torrente che scorre verso l’oceano. Gli iceberg galleggiano sotto al ponte dell’autostrada (!!!) fino al mare, che poi li deposita sulla spiaggia di sabbia vulcanica. E’ così che nasce Diamond Beach.

Uno dei simboli dell’Islanda sono le colonne esagonali di basalto, che qui si vedono benissimo: Kirkjugolfid, si chiama così perche ricorda il pavimento di una chiesa.

Le colonne di basalto si formano quando la lava si raffredda. La natura e la geometria.

Qui, siamo sulla spiaggia di Reynisfjara, nel sud dell’Islanda. Le colonne di basalto formano una grotta, rocce appuntite spuntano dall’oceano e le centinaia di pulcinelle di mare svolazzano sulle nostre teste. E la pioggia non riesce a diminuire la nostra meraviglia.

Dyrholaey

Skogafoss è una delle più belle cascate che puoi vedere. Sembra proprio uscita da un libro di favole.

Dalla città di Hveragerdi parte un sentiero che si inerpica tra le montagne verso quello che sembra un altro pianeta, ma che invece ti porta a questo meraviglioso ruscello caldo attraversando canaloni desolati, pascoli con pecorelle stravaccate al sole (o alla pioggia) e sorgenti d’acqua bollente.

Gullfoss, cascata d’oro, è chiamata così perchè quando c’è il sole i vapori della cascata si tingono d’arcobaleno. Non siamo stati così fortunati da vederlo, perchè pioveva. (ma dai?)

Gullfoss

Nel parco nazionale del Pingvellir si trova il simbolo per eccellenza dell’Islanda: Geysir. E’ il geyser di tutti i geyser, tanto da dare il suo nome a questo fenomeno. Purtroppo è stato “ucciso” dalla mano dell’uomo: per attirare turisti veniva riempito di sapone in modo da provocare esplosioni sempre più spettacolari. Così facendo però è stato irrimediabilmente rovinato, e ora non si manifesta quasi più. Per fortuna il suo fratello minore, Strokkur, erutta ogni 5-7 minuti: infatti eccolo qui.

Infine, questi siamo noi a Reykjavik sorridenti e sbronzi dopo aver festeggiato il compleanno del biondino, assolutamente non pronti a tornare a casa!

Dopo aver visto tanta bellezza in così pochi giorni ho avuto un vero trauma al mio ritorno. Ghiacciai, vulcani, laghetti, rocce dalle forme assurde, distese sterminate di lava, spiagge nere, uccelli, foche, balene, prati verdissimi. Adesso lo so: l’Islanda è sempre stata nel mio cuore, e ci sarà sempre.

Quando un bambino disegna un paesaggio incantato, con piccole casette di legno e funghi enormi, arcobaleni e cascate dietro alle quali puoi nasconderti…sta disegnando l’Islanda.

M.

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