
Il Pupazzo del mio Cuore
Sono davvero orgogliosa di parlarvi di questo progetto al quale ho partecipato (anche se in minima parte!) nel mese di aprile.
Sono stata contattata da Marta, Antonella, Ilaria e Tiziana studentesse di ingegneria biomedica del Politecnico di Milano, che mi hanno chiesto una mano per realizzare un pupazzo. Ma come un pupazzo??

Marta, Antonella, Ilaria e Tiziana, studentesse di Ingegneria Biomedica del Politecnico di Milano, decidono di partecipare al progetto DISFIDA – Tecnoarterapia, organizzato dal Politecnico di Milano in collaborazione con l’associazione AICCA, Associazione Italiana Cardiopatici Congeniti Adulti e Bambini. L’iniziativa prevede una gara a tre squadre, le quali dovranno proporre una soluzione tecnologica innovativa per combinare arte e ingegneria, da utilizzare poi durante il laboratorio di arte terapia presso il Policlinico San Donato di Milano, dove sono ricoverati bambini e adolescenti affetti da cardiopatie congenite.
Nasce così l’idea di un pupazzo morbido a forma di cuore anatomico, pensato per essere componibile, così che i bambini possano sperimentarne l’anatomia, colorabile e lavabile, così da poterlo personalizzare in tutto e per tutto. Le varie parti sono connesse con del velcro e i bimbi potranno dare libero sfogo alla fantasia, applicando accessori come occhi, naso, bocca, ali di farfalla, braccia e altri accessori.
Dopo aver realizzato un prototipo (e ripassato l’anatomia perchè sinceramente non è che mi ricordassi esattamente i dettagli di arterie polmonari, aorta e vena cava..! Dopotutto non capita tutti i giorni di cucire un cuore anatomico!) siamo passate alla realizzazione del prototipo ufficiale.

Ma non finisce qui! Il Pupazzo del Mio Cuore è un pupazzo speciale, che sarà in grado di interagire con i bambini, diventando un fedele compagno e un amico fidato nelle situazioni più impervie e dolorose a cui andranno incontro.

Come?
All’esterno di questo pupazzo vi è una piccola tasca contenente uno smartphone, sul quale sarà installata un’applicazione realizzata dalla squadra, attraverso cui i bambini potranno compiere una serie di attività ludiche e motorie anche a fini riabilitativi.
Ma quali sono le funzioni dell’app?
Durante e dopo il periodo della terapia intensiva il bimbo vive momenti di grande solitudine, incertezza e paura. Le ragazze hanno pensato a un’applicazione davvero semplice ma geniale, a misura di bambino, con strumenti facili da usare. Per esempio il termometro delle emozioni, che permette al bambino di comunicare indirettamente il proprio stato d’animo. Oppure il videogioco a livelli, che lo invoglia a muoversi e camminare grazie al contapassi integrato. La cosa che personalmente mi è piaciuta di piĂą è che all’interno dell’app genitori del piccolo potranno registrare la propria voce e comunicare con il bimbo anche quando non potranno essere fisicamente accanto a lui. In questo modo il periodo di separazione sarĂ meno traumatico e la presenza dei genitori resterĂ costante.
Tra lacrime di gioia e abbracci, Marta, Antonella, Ilaria e Tiziana, sono state premiate l’11 aprile per il migliore progetto.
Complimenti ragazze!
Sono grata di aver potuto dare il mio piccolo contributo ad un progetto innovativo in cui ho creduto davvero, ma soprattutto sono orgogliosa di aver collaborato con delle ragazze brillanti come voi!


Appassionata di cucito e arti tessili, aspirante minimalista. Mi piace fare le cose a modo mio…possibilmente a mano!
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